Molto spesso ci capita con molta superficialità di consumare un alimento, senza sapere la sua composizione, senza sapere la sua origine. Ecco perché è importante conoscere le etichettature alimentari, perché è importante per la nostra salute.

Etichettature alimentari

Cerchiamo di capire prima cosa sono le etichettature alimentari.

L’etichettatura prodotti alimentari è l’insieme delle menzioni, delle indicazioni, dei marchi di fabbrica o di commercio, delle immagini o dei simboli che si riferiscono al prodotto alimentare e che figurano direttamente sull’imballaggio o sull’etichetta appostavi, o sui documenti di accompagnamento del prodotto.

Nell’etichetta alimentare, innanzitutto è fondamentale distinguere il prodotto preconfezionato cioè destinato ad essere presentato come tale al consumatore, costituito dall’alimento e dall’imballaggio in cui è stato inserito prima di essere posto in vendita in modo che il contenuto non possa essere modificato senza che la confezione sia aperta o alterata.

Altra cosa è il prodotto preincartato che altro non è che il prodotto alimentare e l’involucro nel quale è posto o avvolto negli esercizi di vendita.

Cosa deve essere indicato obbligatoriamente nelle etichette alimentari?

Le etichette contengono indicazioni obbligatorie e altre aggiuntive che appunto possono esserci o no. Le prime sono davvero molte, ma le possiamo semplificare; parleremo così degli 11 punti che le costituiscono, per rendere chiara e semplice la lettura delle etichette.

Eccole le indicazioni obbligatorie: puoi cercarle anche nella tua etichetta.

  1. Denominazione di vendita (attento, è ingannevole, da non confondere con il marchio!)
  2. Elenco degli ingredienti (l’importante è capire in che ordine vengono scritti)
  3. La quantità (per i prodotti liquidi troveremo: l, cl, ml – per i prodotti solidi kg, g, mg)
  4. Il termine minimo di conservazione o la data di scadenza (scommetto che hai sempre creduto che indicassero la stessa cosa)
  5. Il nome o la ragione sociale o il marchio depositato e la sede o del fabbricante o del confezionatore o di un venditore stabilito nella Comunità europea
  6. La sede dello stabilimento di produzione o di confezionamento (si intende la località ove è ubicata l’azienda o lo stabilimento)
  7. Il titolo alcolometrico volumico effettivo, ma solo per bevande con un contenuto alcolico superiore a 1,2% in volume (nome difficile per un concetto molto semplice)
  8. Lotto di appartenenza (cosa faccio se trovo uno scarafaggio dentro un sacchetto di patatine?!)
  9. Le modalità di conservazione qui grande rilievo lo assume lo spreco alimentare
  10. Le istruzioni per l’uso (ove necessario)
  11. Il luogo di origine o di provenienza (nel caso in cui l’omissione possa indurre in errore l’acquirente circa l’origine o la provenienza del prodotto)Etichette dei prodotti alimentari

Per quanto riguarda le indicazioni aggiuntive, sono molte meno, sette per la precisione:

  1. L’etichetta nutrizionale (non serve essere dei dietologi per interpretarle)
  2. I marchi
  3. I simboli metrologici
  4. I simboli a carattere ambientale
  5. La certificazione del sistema di assicurazione qualità (rilasciata da enti accreditati dallo Stato alle aziende)
  6. Il codice a barre
  7. Diciture aggiuntive

Cosa occorre sapere

Le etichettature alimentari sono disciplinate nel regolamento che puoi consultare qui e che come recita il sito del Ministero per lo Sviluppo economico ha le seguenti novità sulla disciplina, che riporto testualmente qui di seguito:

Al fine di migliorare la leggibilità delle informazioni fornite nelle etichette, viene stabilita una dimensione minima dei caratteri per le indicazioni obbligatorie, fissata in 1,2 mm (eccetto confezioni < 80 cm2 –minimo 0,9 mm)

L’etichetta nutrizionale diviene obbligatoria a partire dal 13 dicembre 2016 per quanto riguarda la dichiarazione del contenuto calorico (energia), i grassi, i grassi saturi, i carboidrati con specifico riferimento agli zuccheri e il sale, espressi come quantità per 100g o per 100 ml o per porzione

Gli ingrediente o coadiuvanti che provochino allergie devono figurare nell’elenco degli ingredienti con un riferimento chiaro alla denominazione della sostanza definita come allergene. Inoltre l’allergene deve essere evidenziato attraverso un tipo di carattere chiaramente distinto dagli altri, per dimensioni, stile o colore di sfondo. L’elenco dei nanomateriali impiegati va inserito fra gli ingredienti

Anche per i prodotti alimentari non preimballati venduti nel commercio al dettaglio e nei punti di ristoro collettivo occorre riportare le indicazioni sugli ingredienti allergenici

L’indicazione di origine per le carni fresche suine, ovine, caprine e di volatili diviene obbligatoria a partire da aprile 2015

Nel caso di vendita online o a distanza del prodotto alimentare, la maggior parte delle informazioni obbligatorie sull’etichetta deve essere fornita prima dell’acquisto

Il tipo di oli e grassi utilizzati dovrà essere specificato tra gli ingredienti, e non saranno dunque più sufficienti le indicazioni generiche di «oli vegetali» o «grassi vegetali»

Viene individuato il soggetto responsabile della presenza e della correttezza delle informazioni sugli alimenti, cioè l’operatore con il cui nome o ragione sociale il prodotto è commercializzato, o, se tale operatore non è stabilito nell’Unione, l’importatore nel mercato dell’Unione

 

Etichettatura alimenti 2018

Per quanto riguarda le etichette alimentari normativa 2018, il 19 novembre del 2018, appunto, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto ufficiale che invece riguarda la denominazione di «panificio», di «pane fresco» e dell’adozione della dicitura «pane conservato».

Per essere informati a dovere sulle etichettature dei prodotti alimentari ed essere aggiornati,mi fa piacere condividere con voi questo interessantissimo documento sulla etichettatura prodotti agroalimentari con le normative europee che ha pubblicato un sito da me molto consultato e che si chiama il fattoalimentare, qui troverete davvero molte cose interessanti sulla normativa e sulle tabelle nutrizionali stabilite.

Ebbene sempre, anche se non si è a conoscenza di tutte queste norme, acculturarsi in materia, informarsi, ed essere sempre pronti a sapersi trovare anche da soli le risposte giuste.

Dott.ssa Marialuisa Conza
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